Dialoghi politecnici
Gli otto protagonisti
Temi e materie di progetto
Il progetto dell'installazione

Design Convivio

8 protagonisti della cultura del progetto, raccontati attraverso le tracce del loro passaggio al Politecnico, come laureati e poi nel ruolo di professori. Un dialogo immaginario tra otto maestri del design che raccontano il formarsi di una nuova scuola.
A cura di Giampiero Bosoni, Marta Elisa Cecchi. Sceneggiatura dei dialoghi: Paola Albini e Gianni Biondillo. Regia: Paola Albini. Voci: Paola Albini, Gianni Biondillo, Gianluigi Fogacci, Sergio Leone e Enrico Ballardini. Allestimento: ideato e progettato da Ico Migliore (Migliore+Servetto)
Dialoghi politecnici
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Otto protagonisti della storia del design italiano sono invitati a una cena immaginaria all’interno della Sala Ciliegio, la biblioteca storica del Rettorato. L’incontro è conviviale e aperto a tanti temi di discussione. La biblioteca storica è il luogo che raccoglie simbolicamente le tracce “politecniche” che hanno segnato lo sviluppo dell’Ateneo, i testi e le parole che l’hanno alimentato.
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Gli otto protagonisti
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I personaggi in scena sono in ordine cronologico Gio Ponti, Franco Albini, Carlo De Carli, Marco Zanuso, Achille Castiglioni, Vittoriano Viganò, Alberto Rosselli e Raffaella Crespi, tutti laureati in architettura al Politecnico e in seguito professori nel ruolo di Ordinario dell’Ateneo. Le materie che insegnano - “Architettura degli Interni, Arredamento e Decorazione”, “Arredamento” e “Progettazione Artistica per l’Industria” - sono la base per la formazione di una colta ed evoluta cultura del design al Politecnico di Milano, diffusa in tutta la città e il territorio, in seguito apprezzata in tutto il mondo.
Gio Ponti
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Biografia
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Gio Ponti (1891-1979) è stato una delle più importanti ed influenti figure dell'architettura e del design nel panorama italiano ed internazionale. Nel 1921 si laurea in Architettura e nel 1936-39 diviene professore di ruolo e poi ordinario in “Architettura d’interni, arredamento e decorazione” sino al 1962, ritirandosi definitivamente nel 1967. La sua formazione classica, insieme alla passione per la pittura e le arti decorative delineano la matrice espressiva del suo linguaggio progettuale. Durante la sua lunga carriera ha disegnato molti celebri pezzi del design italiano, realizzato numerose architetture, oltre che interni di abitazioni, uffici e vari spazi collettivi, allestimenti e padiglioni per mostre e esposizioni. Nel 1927, dopo l'inizio di collaborazione con la manifattura ceramica Richard-Ginori (1923-33), apre il suo primo studio insieme all’architetto Emilio Lancia e nel 1931 diventa il direttore creativo di Fontana Arte. Nel 1928 fonda la rivista “Domus”, che rappresenterà il suo strumento di elaborazione e diffusione delle nuove idee progettuali, in architettura, nel disegno di arredo, nelle arti decorative, accompagnando la formazione del design italiano (sino al 1976, con una pausa dal 1941-48).Nel 1954 è tra i fondatori del Premio Compasso d’Oro. Nel 1957 realizza il celebre grattacielo Pirelli e l’anno successivo pubblica il libro “Amate l’Architettura” e disegna per Cassina la famosa sedia Superleggera.
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«È l’arte del progettare la materia prima più durevole».
Gio Ponti
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Franco Albini
Biografia
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Franco Albini (1905–1977) architetto, urbanista e designer, protagonista del Razionalismo italiano, tra i più riconosciuti progettisti a livello internazionale. Nel 1929 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 1949 viene chiamato allo IUAV di Venezia come libero docente in “Architettura degli Interni, arredamento e decorazione”, disciplina che nel 1954 lo vede nominato professore straordinario a Torino, per poi tornare a Venezia dove nel 1957 diventa ordinario. Nel 1964 ritorna al Politecnico di Milano come ordinario di “Composizione architettonica” fino al 1975. La sua attività professionale, dopo due anni di apprendistato presso lo studio Ponti e Lancia, inizia nel 1931 quando apre il suo primo studio con R. Camus e G. Palanti. Dal 1952/53 inizia a firmare tutta l’attività progettuale con Franca Helg. Nei progetti di allestimenti Albini si esprime ai massimi livelli, esemplari in tal senso la Mostra di Scipione e di disegni contemporanei a Brera (1941) e il negozio Olivetti a Parigi (1956). Allo stesso modo i musei di Albini sono riconosciuti tra i modelli più sofisticati della museografia italiana del dopoguerra: Palazzo Bianco (1949-51), e Palazzo Rosso (1952-62) a Genova sono celebri esempi.Il percorso di Albini si è distinto anche nel design del mobile, con la Radio in cristallo (1938), la libreria Veliero (1940) e per la produzione Poggi la sedia Luisa (1955) e la poltrona Tre Pezzi (1959). Ricordiamo anche per il design il premio Compasso d’oro all’innovativo Sistema di ‘arredo’ per la Metropolitana milanese (1964) insieme a Franca Helg e Bob Noorda.
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«Occorre usare la matita come una spada».
Franco Albini
Carlo De Carli
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Biografia
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Carlo De Carli (1910 – 1999), architetto, designer e teorico dell'architettura, tra i protagonisti dell'architettura moderna e del disegno industriale in Italia. Si laurea in Architettura nel 1934 e inizia la sua carriera universitaria nel 1953 come assistente del corso di Gio Ponti al Politecnico di Milano. Nel 1961 è nominato libero docente di "Progettazione artistica per l'industria", ma già nel 1962, alla quiescenza di Ponti, subentra alla cattedra di "Architettura degli interni, arredamento e decorazione" della quale diventa ordinario nel 1965. Preside della Facoltà di Architettura dal 1965 al 1968, continuò ad insegnarvi fino al 1986. La sua attività professionale inizia nel 1940 e il suo impegno nel settore della produzione del mobile è rivolto a creare rapporti tra università, istituzioni e cultura produttiva industriale ed artigianale. Nel 1954 vince il Compasso d'Oro per la celebre sedia Mod.683 prodotta da Cassina. Particolarmente significative sono alcune sue realizzazioni come architetto e come promotore del design del mobile ricordiamo la fondazione della rivista “II Mobile ltaliano” (1957-1960) e la direzione della rivista “Interni” (1967-71).
«Io voglio andare al di là della regola».
Carlo De Carli
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Marco Zanuso
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Biografia
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Marco Zanuso (1916 – 2001), architetto, designer e urbanista, considerato tra i principali esponenti a livello internazionale dell’industrial design italiano. Laureato nel 1939 al Politecnico di Milano, nel 1961 ottiene la libera docenza in “Progettazione artistica per l’industria” e viene chiamato insegnare per diversi corsi (“Elementi costruttivi” 1966-68, “Tecnologia dell’architettura” 1969-72), nel 1973 viene nominato straordinario e nel 1976 professore ordinario in “Progettazione artistica per l’industria”. Dal 1979 l'attività didattica si concentra esclusivamente sull'insegnamento dell'Industrial Design. Dal 1984 è professore ordinario in “Disegno industriale”. Nel 1999 gli venne riconosciuta la laurea honoris causa in Disegno industriale al Politecnico di Milano.Nel 1946-47 è stato capo redattore della rivista Domus con direttore Ernesto N. Rogers, e nel periodo 1953-56 redattore della rivista Casabella sempre con la direzione di Rogers.Partecipa alla creazione del premio Compasso d'Oro nel 1954 e alla fondazione dell'ADI nel 1956.Tra i suoi numerosi progetti di product design si ricordano la poltrona Lady per Arflex (1951), i televisori Doney (1962), e Algol (1964, insieme a Richard Sapper) per Brionvega, il telefono Grillo (1966, con Richard Sapper) per Siemens e il ventilatore Ariante (1973) per l'azienda Vortice.
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«Per fare i progettisti bisogna saper collaborare».
Marco Zanuso
Achille Castiglioni
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Biografia
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Achille Castiglioni (1918-2002), architetto e designer italiano tra i più apprezzati e conosciuti a livello internazionale. Si laurea in Architettura nel 1944 al Politecnico di Milano e inizia la propria attività di docente conseguendo nel 1970 la libera docenza in “Progettazione artistica per l’industria”, in seguito professore straordinario (1977) in “Arredamento” e poi e ordinario (1980) in “Progettazione artistica per l’industria” al Politecnico di Torino. Nel 1981 ottiene il trasferimento al Politecnico di Milano per la cattedra in “Arredamento e Architettura degli Interni,” passando poi alla docenza in “Disegno industriale” dal 1986 al 1988. Nel 2000 gli viene conferita la laurea ad honorem in Disegno industriale al Politecnico di Milano. Subito dopo la guerra entra far parte dello studio di progettazione avviato dai fratelli Livio e Pier Giacomo. Dal 1952 continua l’attività professionale solo con Pier Giacomo, col quale firma numerosi celebri progetti, spaziando dal design degli interni e dell' allestimento a quello del prodotto, tra cui ricordiamo: la mostra Industrial Design alla X Triennale di Milano (1954), l’innovativo ambiente domestico alla mostra “Colori e forme della casa d’oggi” presso la Villa Olmo di Como (1957), la birreria Splügen Braü a Milano (1960), la mostra "Vie d'acqua da Milano al mare" al Palazzo Reale di Milano (1963), le lampade Luminator (1955) e Arco per Flos (1962), le sedute Mezzadro (1957) e Sella (1957) per Zanotta. Dopo la scomparsa di Pier Giacomo (1968), Achille lavora sempre più verso il settore dell’industrial design, e ricordiamo fra i più celebri progetti, le lampade Parentesi (1971, su disegno iniziale di Pio Manzù) e Taraxacum 88 per Flos, e il tavolino Cumano (1977) per Zanotta.
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«Se non siete curiosi lasciate perdere».
Achille Castiglioni
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Vittoriano Viganò
Biografia
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Vittoriano Viganò (1919 – 1996), architetto sempre interessato a incrociare diversi indirizzi di ricerca, dall'architettura al design, alla progettazione urbanistica. Laureato nel 1944 in architettura al Politecnico di Milano, svolge un breve periodo di tirocinio presso lo studio BBPR e successivamente apre un proprio studio professionale. Contestualmente inizia la sua attività all'Università, a partire dal 1946 come assistente volontario di Gio Ponti nell’insegnamento di “Architettura degli Interni, arredamento e decorazione”, poi di assistente di ruolo dal 1958 al 1968, e libero docente dal 1966. Nel 1969 diventa professore ordinario della disciplina “Architettura degli Interni, arredamento e decorazione” e conclude con l'insegnamento di “Composizione Architettonica” sino al 1989. Tra i principali progetti d’architettura riconosciuti a livello internazionale ricordiamo la realizzazione a Milano dell'Istituto Marchiondi (1957/58) e la casa La scala a Portese, sul Lago di Garda (1958). Si ricorda anche più tardo l’importante progetto di ampliamento della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano (1986). Nel campo del design, oltre a numerosi progetti di interni ed esposizioni, hanno fatto storia alcuni modelli di lampade per Arteluce dei primi anni Cinquanta e le sedute tre pezzi e cinque pezzi in compensato curvato (1946/47).
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«Teoria o prassi, questo è il dilemma!».
Vittoriano Viganò
Alberto Rosselli
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Biografia
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Alberto Rosselli (1921-1976), architetto e progettista, impegnato promotore del disegno industriale in Italia, pose le basi strutturali per la fondazione dell'Area tecnologica della facoltà di architettura del Politecnico di Milano. Laureato in Architettura nel 1947, viene chiamato alla cattedra di "Progettazione artistica per l’industria" nel 1962/63 presso il Politecnico di Milano, dove dal 1969 insegna anche "Tecnologie dell'Architettura".Nei primi anni del dopoguerra entra in contatto con Gio Ponti e dal 1949 inizierà a curare la rubrica “Disegno per l’industria” all’interno della rivista “Domus”. Quest’esperienza, insieme al suo contributo per l’istituzione del Premio Compasso d’Oro (1954) lo porterà a ideare la fondamentale rivista “Stile Industria”, di cui sarà direttore per tutta la sua durata tra il 1954 e il 1963. Nel 1956 è tra i fondatori dell’ADI, Associazione per il Disegno Industriale, di cui è il primo presidente (1956-57). Per oltre un ventennio porterà avanti la professione di designer collaborando fin dai primi anni ‘50 con aziende quali Cassina, Rima, Kartell, Saporiti e Montecatini.Parallelamente, a partire dal 1952 collabora con l'architetto Gio Ponti e l'ingegnere Antonio Fornaroli associandosi a loro nello studio “Ponti-Fornaroli-Rosselli” nel quale continuerà a lavorare come architetto per tutta la sua carriera.
«Il design è una disciplina tutta da costruire».
Alberto Rosselli
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Raffaella Crespi
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Biografia
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Raffaella Crespi (1929-2011), progettista e docente impegnata in un'intesa attività didattica e di ricerca 'politecnica' dedicata alla cultura del design italiano dal punto di vista materiale, progettuale e produttivo. Si laurea in Architettura al Politecnico nel 1955 e inizia fin da subito attività universitaria, ottenendo nel 1970 la libera docenza in “Progettazione artistica per l’industria”, in seguito diventa professore straordinario prima in “Elementi costruttivi”, successivamente ordinario in “Tecnologia dell’architettura”, quindi nel 1986 di “Disegno industriale” fino al 2001. Negli anni Cinquanta apre con l’ingegnere e architetto Marcello Grisotti uno studio di progettazione attivo negli ambiti dell’architettura, del disegno industriale e dell’allestimento. Dal 1957 iscritta all’ADI - Associazione per il Disegno Industriale e nel 1962 eletta nel Comitato direttivo dell’Associazione. Presidente dell'Ordine degli Architetti della provincia di Milano nel periodo 1973-1977. Ha diretto dal 1974 la collana "Ricerche di Tecnologia dell’Architettura" per Franco Angeli editore e dal 1988 la serie "Design" per Hoepli. Tra i suoi progetti di design del prodotto si ricorda il celebre giocattolo per bambini in vimini Disco Volante (1959) per Vittorio Bonacina.
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«"Fare design" è un continuo superarsi».
Raffaella Crespi
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Temi e materie di progetto
La conversazione è animata, rimbalza tra le parole … abitare, design, industria, innovazione, metodo, insegnamento … ma anche etica, bellezza, funzione, arte, utilità, tradizione, conoscenza, vita … e racconta di un’identità molteplice e di quella visione ricca, multiforme, dialettica che troverà spazio in un nuovo progetto culturale.
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Abitare
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«La casa deve essere progettata per la vita, creata per la vita».
Gio Ponti
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«Disegnare l’atmosfera, lo spazio intorno, progettare l’aria e la luce che sono i veri materiali da costruzione».
Franco Albini
«Qui si ha a che fare con la possibilità e il progetto, cioè con gli aloni dei possibili che si alzano in mezzo e intorno alle cose reali e con la progettualità che vi si immerge, vi opera trasformazioni materiali e simboliche».
Carlo De Carli
Design
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«Il design è, essenzialmente, un fatto collettivo sia come impostazione che come risultato…credo che si possa affermare che la posizione del designer sia proprio quella di un ‘Intermediario fra produzione e mercato’ e che quindi ogni principio che si può porre al suo modo di procedere nella professione debba partire da questa constatazione».
Alberto Rosselli
Insegnamento
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«La scuola, al contrario di quanto si pensa, non costituisce la prima tappa del vero apprendimento: bensì rimane l'unica, ultima vera occasione, socializzata e contestuale, di fondazione della propria indentificazione verso il pensare alto in architettura».
Vittoriano Viganò
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«Stimolare, questo è il nostro compito principale! Stimolare [...] quel desiderio di progetto che è la principale condizione per riconoscere in sé [...] una vocazione al “mestiere più bello del mondo"».
Raffaella Crespi
«Mettetevi in testa che il lavoro di ricerca è tutto, e il singolo oggetto prodotto non è una tappa, un momentaneo stop più che una conclusione».
Achille Castiglioni
Metodo
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«Parlando di design […] si dovrebbe particolarmente insistere sul valore di atteggiamento, che tale attività comporta sia nei rapporti con la realtà esterna, sia in relazione a un procedimento creativo».
Alberto Rosselli
Innovazione
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«Non si fanno passi avanti, ma soltanto nuovi passi, ed esistono soltanto situazioni in continuo mutamento, soltanto nuovi aspetti di antichi problemi che sono sempre quelli della vita degli uomini».
Franco Albini
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«Le idee originali non contano; anzi idee veramente originali effettivamente non esistono; contano le espressioni di un pensiero comune per tutti, comunicabile e possibile a tutti, che creino una civiltà di linguaggio: le idee si ricevono e si riesprimono: le idee sono ciò che si riflette in noi di un universo d'idee».
Gio Ponti
«Le tecniche, siano esse inerenti alle voci della funzionalità, dei processi produttivi, della costruzione, del linguaggio, rientrano in quel concetto di rapporto relativo o di reciproca necessità per il quale tutto si tiene, fra intenzionalità e interazione circolare dei suoi termini».
Vittoriano Viganò
Industria
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«Ciò che si decide o si determina nella fase di progettazione di un prodotto è un atto impegnativo che si riflette in tutti i settori del processo industriale dalla materia prima all’attrezzatura, alla lavorazione, al montaggio, alla distribuzione, alla pubblicità, tutto ciò quasi sempre per un numero rilevantissimo di oggetti».
Marco Zanuso
I dialoghi dei protagonisti
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I dialoghi dei protagonisti sono ispirati ai seguenti testi:
Baldini, R. (1959). L’architetto Franco Albini alla scoperta dell’Europa, in “Settimo giorno”, n. 552, 21 maggio, pp. 52-54 .
Bettinelli, E. (2014). La voce del Maestro. Achille Castiglioni. I modi della didattica. Corraini Edizioni, Milano.
Bonsiepe, G. et al. (1968). Marcatre 41/42, Maggio-Giugno, Lerici editore, Milano- Bosoni, G., Bucci, F. (2016). Il Design e gli Interni di Franco Albini. Documenti di Architettura, Electa, Milano.
Contributi alla formazione dell'indirizzo di Laurea in Disegno Industriale e Arredamento, atti registrati a cura dell’indirizzo di laurea in Disegno industriale e arredamento, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura, dispensa n.26, gennaio- maggio, 1984 (redazione Piccinno, G., Servetto, M.)
Ricordo di Franco Albini (2007) in “Rassegna di architettura e urbanistica”, n. 123/124/125, Edizioni Kappa, Roma.- Crespi, R. (1967). Note sul Design, [S.l. : s.n.]
Crespi, R. (2002). Personaggi e Storie di Industrial Design. Mario Adda Editore, Bari.- Crespi, R. (1993). Prefazione in “Sconosciuti e familiari. Oggetti di design ‘anonimo’ prodotti in Svizzera dal 1920” (titolo originale “Unbekannt - Vertraut. «Anonymes» Design im Schweizer Gebrauchsgerät seit 1920”, Claude Lichtenstein (Ed.), edito da Schule und Museum für Gestaltung Zürich, 1987), Hoepli, Milano.
De Carli, C., (1982). Architettura, Spazio primario, Hoepli editore, Milano.
Faroldi, E., Vettori, M.P. (a cura di) (1995). Dialoghi d’architettura, Vittoriano Viganò. Lettera Ventidue, terza edizione 2019, pp. 157-170.
Fratelli Castiglioni (2007) in L'Europeo n.6, Il miglior Design della nostra vita, numero speciale per Triennale Design Museum.
Grignolo, R. (a cura di) (2013). Marco Zanuso. Scritti sulle tecniche di produzione e di progetto. Silvana editore, Milano.
Ottolini, G. (a cura di) (1997). Carlo De Carli e lo spazio primario. Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'Architettura del Politecnico di Milano, Laterza, Roma.
Ponti, G. (1957). Amate l'Architettura. L'architettura è un cristallo. Rizzoli Editore, Segrate.
Rizzi, R (2016). Carlo De Carli 1910-1999. Lo spazio primario. Nuova Serie Architettura, Franco Angeli Editore, Milano.
Rosselli, A. (1973). I Metodi del Design. Clup editore, Milano.
Rosselli, A. (1974). Lo spazio aperto, ricerca e progettazione tra design e architettura, Pizzi, Cinisello Balsamo, Milano.
Rosselli, P., Di Nofa, E, Paleari, F. (a cura di)(2022). Alberto Rosselli. Architettura, design e "Stile Industria". Habitat, Quodlibet, Macerata.
Fracassi, A., Riva, S., (a cura di) (1981) Stile industria: Alberto Rosselli, Università di Parma – Centro studi e archivio della Comunicazione, quaderni 50, Parma.
Stocchi, A. (2004). Vittoriano Viganò. Etica brutalista. Universale di Architettura, Testo & Immagine editore, Milano.
Viganò, V. (1961). L’architettura degli interni e il mobile italiano dal dopoguerra a oggi, in “Argomenti d’architettura”, 3 (10), Testimonianza ’45-’61.
Viganò, V. (a cura di) (1994). Vittoriano Viganò, Una ricerca e un segno in architettura, Electa, Milano.
Il progetto dell'installazione
Ico Migliore racconta l’installazione
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Contributi alla formazione dell’Indirizzo di Laurea in Disegno industriale e arredamento
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Colophon
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Mostra promossa dal Dipartimento di Design insieme alla Scuola del Design, al Consorzio Poli.Design e agli Archivi Storici del Politecnico di Milano
Curatela scientifica: Giampiero Bosoni con Paola Bertola
Ideazione e progetto di allestimento: Ico Migliore con lo Studio Migliore+Servetto
Sceneggiatura dei dialoghi: Paola Albini e Gianni Biondillo
Regia: Paola Albini
Voci: Paola Albini, Gianni Biondillo, Gianluigi Fogacci, Sergio Leone e Enrico Ballardini.
Illustrazioni dei personaggi in scena: Ico Migliore
Ricerca e selezione dei testi: Giampiero Bosoni con Marta Elisa Cecchi
Ricerca archivistica: Giampiero Bosoni, Maria Teresa Feraboli
Realizzazione allestimento: Tecnolegno, Eletech
Produzione Audio: Topdigital
Realizzazione video: Giallobarone
Progetto grafico e immagine coordinata: Umberto Tolino, Andrea Manciaracina, Marco Quaggiotto, Studio Migliore+Servetto
Stampe 3D: Patrizia Bolzan con Polifactory
Comunicazione e Ufficio Stampa: Ufficio Comunicazione Dipartimento di Design con Servizio Relazioni con i Media Politecnico di Milano
Ideatore e responsabile scientifico del programma di rilancio culturale della Biblioteca storica del Politecnico: Federico Bucci
con il supporto di:
Archivi Storici Politecnico di Milano
Area Campus Life Politecnico di Milano
Area Public Engagement e Comunicazione Politecnico di Milano
Lab Immagine del Dipartimento di Design
Lab Prototipi del Dipartimento di Design
Polifactory Dipartimento di Design
Un archivio sulla storia dell'insegnamento e della ricerca in design al Politecnico di Milano
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